Progetti 2021

“L’APS Sinergie di Zagarolo è impegnata dal 2004 nella realizzazione di progetti ed attività finalizzati al recupero ed alla valorizzazione dei mestieri tradizionali, con particolare attenzione all’artigianato tessile. L’utilizzo di vari filati per la lavorazione del merletto a fuselli porta a concentrare l’attenzione sulla seta, dando il via ad un percorso di studio e di ricerca sulla manifattura serica presso numerosi archivi: le fonti catastali, la presenza di un edificio anticamente adibito a Filanda a ridosso del centro storico di Zagarolo, e la diffusione dei gelsi nelle campagne circostanti testimoniano quanto questa attività sia stata a lungo diffusa e radicata sul territorio gabino. Per secoli e fino alla metà del Novecento, infatti, il 90% della produzione europea di bozzoli era appannaggio dell’Italia. Oggi il nostro Paese resta leader nel settore dell’export di tessuti ed articoli in seta, con un volume di affari che si aggira intorno al miliardo di euro: il solo Distretto Serico Comasco produce l’80% dei tessuti in seta d’Europa. La produzione di bozzoli e di filo è invece prossima allo zero, condizione questa che costringe le industrie tessili italiane ad importare materia prima dall’estero, in particolare dalla Cina, per soddisfare le richieste del mercato. Le ragioni per cui la filiera serica italiana si è interrotta sono da ricondursi da un lato al monopolio cinese, basato però sullo sfruttamento intensivo di risorse ambientali e su manodopera a basso costo, e dall’altro in Italia al mancato adeguamento tecnologico per la lavorazione del filo ed alla carenza di bozzoli.
In un contesto più generale di ritorno di interesse nei confronti della filiera serica, alcuni soci dell’APS Sinergie hanno intrapreso percorsi di formazione presso il CREA di Padova ed aziende florovivaistiche venete per affinare le tecniche ed acquisire gli strumenti relativi alla gelsi-bachicoltura, concentrando così l’attenzione sulla parte agricola della filiera, fino a decidere nel 2015 di impiantare un gelseto ed avviare l’allevamento di bachi da seta per la produzione dei bozzoli. L’APS Sinergie resta attualmente impegnata nella parte agricola della filiera serica. La gestione del gelseto, conformemente alle norme di agricoltura biologica, prevede l’utilizzo di soli fertilizzanti naturali (stallatico): la piantumazione di quattro differenti varietà (Kokusou, Morettiana, Giazzolla e Florio), ciascuna con un diverso periodo di maturazione delle foglie, consente di coprire l’intera stagione di bachicoltura che va da maggio a settembre. L’APS Sinergie cura altresì l’allevamento del baco da seta, utilizzando seme-bachi della specie Bombyx mori certificato dal CREA di Padova. I soci praticano la tipologia di allevamento “a castello”, seguendo l’intero ciclo di vita del baco della durata di 28/30 gg: dall’incubazione delle uova fino alla salita al bosco, dall’imbozzolamento fino alla spelaiatura ed alla essiccazione del bozzolo. Nel tentativo di lavorare i bozzoli per realizzarne filo di seta, l’APS Sinergie si è però scontrata con l’obsolescenza dei macchinari disponibili. Altri soci hanno quindi deciso di intraprendere un percorso di studio presso i Musei della Seta di Bologna, Caraglio (Cn) e Gorizia, e presso imprese ed istituzioni afferenti al Distretto Serico di Como, per analizzare i princìpi di funzionamento degli antichi macchinari e studiarne l’evoluzione in logica di Industria 4.0. Ha così preso forma l’idea di ricostruire e rilanciare la filiera serica italiana, che punta sull’automazione dei processi produttivi, in particolare sulla digitalizzazione della fase di lavorazione dei bozzoli. Nel 2019 il progetto entra nel mondo dell’imprenditoria con Tecnoseta srl. I bozzoli prodotti dall’APS Sinergie vengono quindi conferiti a Tecnoseta che li lavora con i suoi macchinari e ne ricava filo di seta. Il set, che gestisce le 4 fasi produttive, è costituito da:
– Aspo, fornito di vasca di trattura, che svolge la prima fase di lavorazione, permettendo di dipanare il filo dai bozzoli, mentre sono immersi in acqua calda;
– Binatrice, che nella seconda fase accoppia due o più fili già ritorti o da ritorcere;
– Torcitoio, che nella terza fase permette di torcere il filo in senso orario o antiorario, stabilendo il numero di torsioni per centimetro;
– Roccatrice, infine, che nella quarta ed ultima fase consente di distribuire il filo sul rocchetto in maniera ordinata.
Parte del filo così prodotto viene affidata all’APS Sinergie, affinché le socie merlettaie possano testarlo e lavorarlo artigianalmente a fuselli e quindi produrre merletti.”