Il progetto partendo da una attenta analisi di ricerca ha agito sul piano della comprensione del fenomeno dei servizi di cura per l’infanzia nei comuni della Basilicata con popolazione <3.000 e dei fabbisogni reali delle famiglie in relazione ai medesimi per poi successivamente ideare e sperimentare un modello innovativo con caratteristiche di flessibilità per l’erogazione di servizi di cura per l’infanzia particolarmente adatto in località a bassa densità di popolazione con servizi destinati ad un numero esiguo di utenti.
Il modello, sperimentato per la prima volta in Basilicata denominato “Servizio integrativo domiciliare per la prima infanzia”, è un servizio di accoglienza per un numero ridotto di bambini da realizzarsi all’interno di un ambiente domestico adeguato, sicuro e attrezzato al gioco e alla vita di relazione degli stessi, con caratteristiche di flessibilità (in termini di diversificazione dell’offerta e/o personalizzazione della frequenza); familiarità (la sede è un ambiente domestico o con connotazione di ambiente domestico), agilità (si può svolgere in locali di dimensione ridotta e che sfrutta spazi esistenti), sostenibilità ed economicità (non vi sono investimenti importanti sia di immobili che di ristrutturazione, quindi a basso rischio di rischio di impresa).
La sperimentazione è avvenuta con esiti positivi in tre comuni della Regione Basilicata: Brindisi di Montagna, Castronuovo di Sant’Andrea e Miglionico. A valle della sperimentazione, ai fini di una trasferibilità del modello sono state redatte delle linee guida contenenti raccomandazioni operative per l’implementazione del servizio.