Oggetto del progetto è un sistema e mezzi capace di incrementare la capacità di spinta delle onde in modo da poter sfruttare convenientemente anche onde poco energetiche come quelle del mar mediterraneo e nel contempo porre in essere misure di regolazione delle strutture, in modo da fare fronte, in caso di burrasca, ad eccessive sollecitazioni, modulando la spinta sugli apparati preposti alla trasformazione di energia.
Poiché le innumerevoli invenzioni che si prefiggono di ottenere energia dalle onde, in massima parte risultano più adatte alle onde oceaniche poiché quest’ultime caratterizzate da grande energia per la maggior parte dell’anno, non sono molti i sistemi che possono venire utilizzati convenientemente nel mediterraneo ed in tutti i mari caratterizzati da onde modeste per gran parte dell’anno, cosicché, in Italia, allo stato, sono in fase di realizzazione, oltre ad eliche e turbine nelle correnti dello stretto di Messina, soltanto le cosiddette barriere frangiflutti di cui quella di Civitavecchia in fase di sperimentazione ed altre in fase progettuale come in Napoli e Salerno, predisposte al recupero energetico delle onde soltanto in fase di mareggiata. Pertanto, si propone il presente progetto adatto ad essere utilizzato convenientemente anche nei mari interni con onde poco energetiche, utilizzabile convenientemente poco lontano dalla costa per minimizzare il problema derivante dalla ovvia caduta di tensione dovuta alla lunghezza del cavo necessario a portare la corrente prodotta in terraferma, inoltre, siffatto posizionamento consentirebbe un ancoraggio migliore e più economico rispetto ai dispositivi dislocati in alto mare.
Il sistema consta di una rampa di opportune dimensioni, posizionata sott’acqua ed incernierata ad una piattaforma orizzontale dalle dimensioni almeno uguali alla superficie occupata dagli apparati trasformatori in energia elettrica (galleggianti o quant’altro), munita di spallette aventi lo scopo di meglio convogliare il flusso acquoso, al fine di riprodurre l’effetto di una riva, cosicché l’onda così imbrigliata possa spostare più efficacemente i galleggianti convenientemente disposti e conseguentemente, produrre più energia. Le predette strutture disporranno di un sistema di movimentazione capace di aumentare o diminuire l’angolo di incidenza della rampa, a seconda delle condizioni del mare più o meno agitato. Il tutto, ancorché comandabile manualmente, sarà preferibilmente automatizzato dotando i sistemi descritti, di sensori capaci di calcolare la lunghezza e l’ampiezza dell’onda e predisporre mediante software, hardware ed automatismi, l’orientamento dei galleggianti nonché l’angolo di incidenza della rampa che ovviamente, sarà massimo quando il mare è calmo e minimo quando è agitato inversamente alla distanza tra la piattaforma orizzontale e la parte inferiore dei galleggianti che sarà massima in caso di mare agitato e minima in caso di mare calmo.